Lezione 23ma del 3° livello: un altro capolavoro di bella lezione. Questa volta oggetto della proposta educativa è la famiglia con i relativi nomi di tutti i parenti. Si tratta di una lezione semplice ma completa, efficace e interessante. Le lezioni del nostro maestro sono come il contrario del vino, cioè più recenti sono e più gustose appaiono. Immagino che avrà qualche segreto arabo.
Inizierei col dire che è quasi più interessante ascoltarlo quando traduce le frasi introduttive dell’esercizio, con l’analisi semantica approfondita delle radici dei verbi, che con il resto. “Conosciamo i parenti riempendo gli spazi con la parola adatta di ciò che c’è nella tabella”. Quante cose si imparano ascoltandolo. Prendiamo la parola [نَتَعَرَّفُ] e sezioniamola come suggerisce il Nostro. Togliamo il prefisso ن che è ha la funzione di pronome noi. Togliamo la ت che è una lettera servile per creare il verbo di quinta forma. Rimangono le tre lettere della radice √عَ رف . Dunque da “conobbe” si arriva a “conosciamo”. Vogliamo parlare della particella mimma? Ovvero مِمَّا , cioè “di ciò che c’è”. E poi الإطار come la cornice più che il contenitore. Poi la diversità di vedute dell’arabo dall’italiano per le parole zio e zia che in italiano sono una sola al maschile e una sola al femminile mentre in arabo sono doppie perché c’è differenza tra zio come fratello del padre da zio come fratello della madre. A questo proposito il maestro ha sintetizzato dicendo che la lingua araba ha un mare di parole. Io mi permetterei di correggerlo dicendo non un mare ma un oceano perché come ha sottolineato il maestro ci sono tantissimi sinonimi in arabo e molto di meno in italiano. Dunque, io, fratello, sorella, padre, madre, zio e zii sia da parte del padre sia dalla parte della madre, nonno e nonna. E poi parenti ed altro. E poi la coincidenza che il nome أُسامَةُ cioè Usama nonostante finisca per ta mrbuta è maschile cosa che invece non avviene per عايشة Aisha. Io mi ricordo che ancheخليفة Khalifa finisce per ta marbuta e nonostante tutto è un nome maschile. Penso di avervi tediato troppo. Finisco col suggerire di vedere questa lezione. Si apprende sempre. Visto che al nostro maestro piacciono i proverbi arabi io ne conosco uno che lui conoscerà senz’altro che dice : أَلصَّبْرُ مِفْتَاحُ الفَرَجِ cioè “la pazienza è la chiave della serenità”.